OMEGA - IL SIGNORE DELLA LUNA - Riflettori puntati su Buzz Aldrin

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“ NELLA MIA MENTE SONO RIMASTE
UNA SERIE DI IMMAGINI VISIVE DELLE COSE PIÙ
STRANE E LONTANE DALLA NORMALITÀ TERRESTRE.
RICORDO IL CIELO NERO COME LA PECE E LA DESOLAZIONE DELLA SUPERFICIE LUNARE ”
Buzz Aldrin

 

 

In occasione dell'anniversario  del primo allunaggio, Buzz Aldrin ha trascorso del tempo con Omega riflettendo su quelle ore e sull’orologio che il 21 luglio 1969 scrisse una pagina di storia. L’astronauta pilotava il modulo lunare Apollo 11 quando questo allunò sul Mare della Tranquillità esattamente 53 anni fa. Quei primi passi rappresentano un considerevole traguardo per l’umanità e anche per l’Omega Speedmaster Professional al suo polso, che divenne in quel momento il primo orologio indossato sulla Luna.

Rievocando le immagini di quel famoso giorno, Omega ha anche scattato un nuovo ritratto di Buzz Aldrin con al polso lo Speedmaster 321 (ref. 311.30.40.30.01.001), animato dal leggendario calibro che ha alimentato tutti gli Speedmaster indossati sulla Luna. Dall’Apollo 11 direttamente all’Apollo 17, gli astronauti si affidarono al Calibro 321 per la sua precisione e  affidabilità. La missione Apollo 11 resta il momento culminante nella  lunga eredità spaziale di Omega. È un onore poter commemorare oggi quella storia e celebrare i brillanti traguardi di Buzz Aldrin.

 
SPEEDMASTER PROFESSIONAL
MOONWATCH CO‑AXIAL 42 MM
Corredato di un bracciale spazzolato a 5 maglie incurvate per fila,
questo Moonwatch da 42 mm in acciaio inossidabile presenta un vetro
esalite sul quadrante e un medaglione con ippocampo goffrato sul
fondello. Ispirato allo Speedmaster di 4a generazione indossato sulla
luna, il modello si distingue inoltre per la cassa asimmetrica, il quadrante
“step” nero e il celebre indice “Dot over 90” sull’anello della lunetta in
alluminio anodizzato. Al suo interno un calibro Omega Co-Axial Master
Chronometer 3861. Costa 6.800 euro

 

 

COME IL CRONOGRAFO PERFETTO
HA DOMINATO NON SOLO LA VELOCITÀ
MA È VOLATO SULLA LUNA E TORNATO INDIETRO
Petros Protopapas

Sulla base delle prove di qualificazione avvenute con successo e in accordo con le direttive di James H. Ragan, l’Ufficio di Programma a Houston acquistò in maniera ufficiale un totale di 97 Omega Speedmaster per essere adoperati nelle missioni Gemini e Apollo. Circa 30 dei 97 cronografi erano modelli ref. ST 105.003, mentre i restanti 67 modelli erano ST 105.012 e ST 145.012. È molto importante evidenziare che fino al 1978 e fino all’inizio del rinnovamento dell’attrezzatura delle missioni Space Shuttle, neanche uno Speedmaster con calibro 861 fu acquistato o consegnato alla NASA! Per dirla diversamente, mettendo a tacere un’altra leggenda metropolitana, per tutte le missioni – incluse la Gemini, l’Apollo, lo Skylab e il progetto Apollo-Soyuz – la NASA adottò solo gli Speedmaster con calibro 321 nel suo inventario. Riservando al leggendario calibro i suoi conquistati meriti e riconoscimenti, possiamo confermare senza alcun dubbio che solo i cronografi Speedmaster con calibro 321 hanno percorso la superficie della Luna al polso degli astronauti dell’Apollo. Le avventure lunari dello Speedmaster iniziarono il 21 luglio 1969 alle 2:56 GMT, quando l’Apollo 11 raggiunse la superficie lunare e l’astronauta nonché comandante della missione Neil Armstrong discese dalla scaletta dell’Eagle e divenne il primo essere umano a lasciare un’impronta sulla Luna. 15 minuti dopo l’astronauta Buzz Aldrin lo seguì. Nei loro EVA (Extra Vehicular Activities)  sulla Luna l’Omega Speedmaster divenne il primo orologio indossato sulla Luna. Fu nel 1970 che lo Speedmaster ha superato la sua prova più importante, a bordo della terza missione lunare: l’Apollo 13. Gli astronauti non potevano sapere che non avrebbero raggiunto la Luna e che avrebbero combattuto per le loro vite, contro il tempo, con livelli di ossigeno in calo e temperature pericolosamente in caduta all’interno della loro capsula. Quando una bombola di ossigeno esplose, il loro percorso verso la Luna irrimediabilmente si compromise, lasciandoli con quasi nessuna alimentazione e con livelli di ossigeno a rischio. Decisero dunque di affidarsi ad una delle poche cose a bordo che ancora funzionava perfettamente: i loro cronografi Speedmaster. L’orologio fu utilizzato per cronometrare la delicatissima accensione del motore necessario a garantire la corretta traiettoria di rientro del loro veicolo spaziale pesantemente danneggiato. Anche il più piccolo errore di misurazione del tempo avrebbe causato il velivolo spaziale di rimbalzare fuori l’atmosfera terrestre oppure di bruciare nell’atmosfera per il rientro troppo rapido

 

  

SPEEDMASTER PROFESSIONAL
REF. S 105.012-63 - THE FIRST «PRO»
Per i molti appassionati ed esperti, la referenza 105.012 è una pietra miliare del leggendario Speedmaster, oltre che rappresentare un modello storicamente importante e particolarmente raro. Fu il primo modello ad esibire la dicitura “Professional” sul quadrante. Posizionato alle ore 12, la scritta segnò l’introduzione delle spallette in grado di proteggere sia la corona che i pulsanti ancora oggi presenti sulle casse Speedmaster.
La 105.012 fu la referenza più utilizzata dagli astronauti della NASA durante le loro missioni nello spazio dalla fine del 1960 ai primi anni 70.

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