UNIVERSAL GENÈVE - CP2 "CAIRELLI"
IL CRONO AL POLSO DEGLI AVIATORI ITALIANI
NEL CORSO DELLA METÀ DEGLI ANNI ‘60, IL MINISTERO DELLA DIFESA RICHIESE LA FORNITURA DI NUOVI “CRONOGRAFI DI PRECISIONE”. TRA LE CASE PRODUTTRICI CHE ADERIRONO AL CAPITOLATO PER LA REALIZZAZIONE DI OROLOGI MILITARI IN DOTAZIONE ALL’A.M.I. TROVIAMO L’UNIVERSAL GENÈVE, RAPPRESENTATA DALL’IMPORTATORE ANTONIO CAIRELLI. NASCE COSÌ IL CP2
PRIMA DI RACCONTARE la storia dell’Universal Genève CP2, uno dei più interessanti e rari cronografi in dotazione all’Aeronautica Militare italiana nel corso degli anni ‘60, è utile interrogarsi sul significato di “rarità”. La definizione data dalla Treccani online è “oggetto (soprattutto d’arte o da collezione) raro, difficile a trovarsi in quanto ne esiste o ne è disponibile solo un numero limitato di esemplari”.
Nel mondo dell’orologeria e del collezionismo spesso questo termine viene usato impropriamente e si è soliti definire raro un orologio in base alla sua limitata disponibilità non in assoluto, ma in relazione alla sua reperibilità sul mercato. Lontano dai riflettori, dalle mode e dalle infatuazioni collettive a cui siamo sempre più abituati, l’Universal Genève CP2 è un orologio veramente raro, poco conosciuto e di cui abbiamo (forse proprio per questo) poche, pochissime informazioni, a partire dal numero di esemplari prodotti. Da notizie presenti in rete si ipotizza che la produzione non abbia superato le cento unità. Un’altra fonte ha suggerito una stima di soli 50 pezzi. In aggiunta all’esigua produzione, la sua rarità è determinata dallo stato di conservazione in cui è possibile reperirlo. Non bisogna dimenticare che questo particolare modello è stato realizzato per rispondere a specifiche funzioni ed esigenze militari e utilizzato come strumento di lavoro. Tenendo presente tutto ciò possiamo finalmente entrare nel vivo dell’oggetto del nostro articolo.
Se è vero che dietro ogni segnatempo ci sono idee, avvenimenti e vite che meritano di essere raccontate, partiamo dal presentare i tre protagonisti che compongono questa affascinante storia: l’Universal Genève, l’Aeronautica Militare italiana (A.M.I.) e la ditta Antonio Cairelli di Roma. Nel corso della metà degli anni ‘60, il Ministero della Difesa richiese la fornitura di nuovi cronografi di precisione.
Coppetta parapolvere con doppia funzione antimagnetica e ferma movimento
Le case produttrici che aderirono al capitolato per la realizzazione di orologi militari in dotazione all’A.M.I. furono l’Universal Genève e Zenith, entrambe rappresentate dall’importatore Antonio Cairelli. Il cronografo di precisione numero1 a doppia cassa prodotto da Leonidas venne sostituito dai cronografi di numero 2, da qui gli acronimi CP1 e CP2, realizzati secondo il nuovo capitolato da Universal Genève e Zenith.
Nasce così il CP2 di Universal Genève. Senza dubbio uno degli orologi militari che meno risente del passare delle mode, esteticamente perfetto, il CP2 ci lascia facilmente intuire quanto gli orologi militari abbiano influito sui cronografi che portiamo ancora oggi.
Il Calibro UG 285P con funzione "fly-back"
Dal punto di vista tecnico, il CP2 presenta una cassa impermeabile in acciaio inossidabile di grandi dimensioni (43mm di diametro) con tasti a pompa, fondello a vite e lunetta girevole con inserto nero in bachelite bi-direzionale. I numeri arabi luminescenti al trizio, di grandi dimensioni, su quadrante nero grené opaco garantiscono la massima leggibilità anche all’interno delle cabine di pilotaggio oscurate. Tutto è studiato nei minimi particolari, come dimostra la cura nella realizzazione del fondello parapolvere la cui doppia funzione, antimagnetica e ferma movimento, è parte integrante dell’orologio. La configurazione degli incavi in corrispondenza dell’asse della corona e dei due tasti a pompa consentono una maggiore protezione del movimento anche in caso di urti molto violenti. Il cuore pulsante di questo cronografo, derivato dal calibro base fabbricato dalla ditta Martel Watch Co., azienda svizzera specializzata nella fabbricazione di movimenti per cronografi, è il movimento manuale UG 285 P con funzione di ritorno in volo o “fly-back”. Una complicazione che permette ai piloti di azzerare i secondi del cronografo in marcia e ripartire con una nuova misurazione con la sola pressione di un pulsante invece che tre. Questa particolare funzione serve non per la misurazione del tempo, ma per eseguire un’azione in un dato tempo prestabilito, in questo specifico caso seguire il piano di volo. La grossa leva trasversale, che è quella che provvede al ritorno in volo, è presente esclusivamente nel movimento di Universal Genève. Il CP2 prodotto da Zenith non era dotato di questa specifica funzione. Un particolare questo che è forse anche il principale motivo dell’esiguo numero di esemplari prodotti: la complicazione “fly-back” incideva sul costo finale ed è probabile che il Ministero della difesa abbia privilegiato la versione più “economica” prodotta da Zenith. Ipotesi plausibile se si considera che la produzione dei CP2 di Zenith si attesta su 2000 - 2500 esemplari contro i 50 - 100 di Universal Genève.
Ci sono altri due dettagli peculiari del CP2 di Universal Genève. Il primo è la scritta sul quadrante A.CAIRELLI ROMA a ore 6. La ditta Antonio Cairelli, come la Guido Panerai di Firenze, è stata una dei maggiori fornitori di strumenti di precisione in dotazione alle forze armate italiane sin dagli anni ‘30, occupandosi anche della modifica e dell’assistenza degli stessi nel laboratorio di via Trionfale. Fu anche il principale importatore di orologi prodotti da Universal Genève e da Zenith destinati ai vari reparti delle forze armate. Il secondo dettaglio è l’assegnazione militare incisa sul fondello: A.M.I (aviazione militare italiana), CRONOMETRO TIPO CP-2, M.M. (matricola militare) seguito dal numero a sei cifre identificativo. Il CP2 di Universal Genève, a differenza di quello prodotto da Zenith, fu in dotazione esclusivamente all’A.M.I. e non ad altri corpi dell’esercito. Inoltre, non si è a conoscenza di esemplari sterili, cioè non assegnati. Un’altra differenza sostanziale che ne determina la rarità oggettiva, rispetto alla versione di Zenith. Dei 2500 esemplari prodotti da quest’ultima, si stima che solo 2000 furono assegnati ai vari reparti. I restanti 500 rimasero privi di assegnazione e venduti al pubblico da A. Cairelli forse proprio nel suo negozio di Via Del Corso 144 a Roma.
Con una produzione che si attesta sui 50-100 esemplari, pochissimi quelli presentati e venduti in asta e nessuno attualmente disponibile sui canali di vendita più conosciuti e utilizzati, riuscire a dare una corretta valutazione economica al CP2 di Universal Genève è impresa praticamente impossibile, in quanto è necessario valutare caso per caso lo stato di conservazione e l’originalità di ogni singolo pezzo.
Grazie